L’olio extravergine d’oliva è un elemento fondamentale e tipico della dieta mediterranea, inoltre dal punto di vista nutrizionale, per le caratteristiche della sua composizione chimica, l’olio extravergine di oliva va considerato un prodotto alimentare di pregio elevato.
Il Reg. Ce 1531/2001 del Consiglio del 23 luglio 2001, ha fissato, le descrizioni e definizioni degli oli d’oliva e degli oli di sansa di oliva, in vigore dal 1° novembre 2003.
OLI D’OLIVA VERGINI.
Sono ottenuti dalla sola spremitura delle olive.
Ottenuti dal frutto dell’olivo soltanto mediante processi meccanici o altri processi fisici, in condizioni che non causano alterazioni dell’olio e, che non hanno subito alcun trattamento diverso dal lavaggio, decantazione, centrifugazione e dalla filtrazione, esclusi gli oli ottenuti mediante solvente o con coadiuvanti ad azione chimica o biochimica o con processi di riesterificazione e qualsiasi miscela con oli di altra natura.
Detti oli di oliva sono oggetto della classificazione e denominazioni che seguono:
Tipologia
Olio extra vergine di oliva, la cui acidità libera, espressa in acido oleico è al massimo di 0,8 g per 100 g e avente le altre caratteristiche conformi a quelle previste per questa categoria; Acidità libera max 0,8%
Olio di oliva vergine, la cui acidità libera, espressa in acido oleico è al massimo di 2 g per 100 g e avente le altre caratteristiche conformi a quelle previste per questa categoria; Acidità libera max 2,0%
Olio d’oliva vergine lampante, la cui acidità libera, espressa in acido oleico è superiore a 2 g per 100 g e avente le altre caratteristiche conformi a quelle previste per questa categoria. Acidità libera oltre 2,0%.
Fatte queste precisazioni dovute, veniamo ai suoi molteplici pregi.
L’olio extravergine d’oliva considerato a metà strada fra alimento e medicinale, è ricco di acidi grassi polinsaturi, detti anche grassi essenziali, che vi sono sono contenuti in proporzioni ottimali (simile a quelle del latte materno).
Olio extravergine d’oliva crudo = nessuna controindicazione.
Ricco di Vitamina E, A, K, D potenti antiossidanti e dall’effetto prottettivo sulle nostre cellule.
Inoltre è facilmente metabolizzabile, limita i processi di biosintesi del colesterolo plasmatico riducendo così il colesterolo “cattivo” LDL e aumentando quello “buono” HDL;
favorisce la secrezione pancreatica.
Al contrario dell’olio di semi, nell’olio extra vergine di oliva prevale l’acido oleico, acido grasso monoinsaturo.
Da un punto di vista nutrizionale questo è un aspetto di primaria importanza; infatti a differenza degli acidi grassi polinsaturi presenti negli oli di semi, l’acido oleico protegge i lipidi di membrana dall’ossidazione e quindi diminuisce il rischio oncogeno e coronarico, l’esposizione a malattie infiammatorie, all’arteriosclerosi, alle epatopatie, alla litiasi biliare e rallenta l’invecchiamento cellulare.
È utilissimo per gli anziani, nella stipsi atonica, e nella mineralizzazione delle ossa, aiutando così a correggere l’osteoporosi.
E’ utile inoltre:
nella prevenzione dell’ulcera gastroduodenale;
nella stimolazione della secrezione esocrina del pancreas;
nel favorire la secrezione biliare e lo svuotamento della cistifellea;
nell’agevolare la digestione e l’assorbimento dei grassi e delle proteine alimentari;
nell’attivare la peristalsi intestinale;
nel promuovere l’escrezione dei sali biliari e del colesterolo dal fegato e la loro rimozione dal tenue.
Un cucchiaino di dimensioni standard di Olio extravergine di oliva ha 45 calorie, mentre un cucchiaio standard di Olio extravergine di oliva ha 108 calorie.
Quindi è bene non sovradosare le insalate o altri piatti, diciamo che 25- 30 grammi die sono una quantità buona per le donne e 30- 40 grammi die per gli uomini di grossa costituzione.
Inoltre, sembra avere influenza positiva nel contrastare la formazione dei tumori, in particolare sul cancro al seno, ed infatti i paesi che seguono la dieta mediterranea hanno un’aspettativa di vita più lunga e migliore rispetto ai popoli del nord Europa.
Saluti cordiali,
Dr.ssa V. Palermo nutrizionista a Napoli.
Molto interessante!
A proposito di olio extravergine di oliva, un po di tempo fa ho letto che esiste una normativa a tutela dell’olio d’oliva italiano. La denominazione olio made in Italy, per la precisione, può essere adottata solo se l’olio è stato interamente prodotto in Italia comprendendo nel termine “produzione” l’intero ciclo che va dalla coltivazione/raccolta all’imbottigliamento.
Viaggiando quà e la all’estero, ma a dire il vero anche in Italia, mi è capitato più volte di imbattermi in oli che riportavano la dicitura Olio italiano o prodotto in Italia o ancora, cento per cento olio italiano, ma andando a leggere l’etichetta è uscito fuori che tali prodotti erano il derivato di olive coltivate in Grecia o in altri luoghi, ma di certo non italiane.
Allora, oltre ad avere gli occhi aperti e leggere sempre le etichette, cosa si potrebbe o si sta facendo sul piano legislativo?
Lancio questo spunto per un futuro articolo, magari può essere utile anche ad alti.
Un olio extravergine di oliva dalla qualità eccelsa, ricco di aromi e di gran finezza, comunque vada l’andamento del mercato, non può costare poco. A confronto con un olio generico, vince comunque il rapporto prezzo/rendimento: se ne versa poco, ma il cibo si insaporisce meglio quando l’olio è buono; inoltre, consumandone inevitabilmente meno per i buoni esiti dell’impiego, si rivela ancor più utile perché dietetico. Il consumatore deve pertanto essere in grado di affrontare la scelta dell’olio con molta attenzione, senza restare condizionato unicamente dal fattore prezzo, attraverso una operazione di acculturamento continua, un po’ come già è avvenuto per il vino, per cui si accetta un divario sostanziale del prezzo in ragione delle differenze organolettiche, strutturali e di preparazione dei vari tipi di prodotto presenti sul mercato. Si può acquistare l’olio sfuso direttamente in frantoio o dall’olivicoltore, come ancora avviene in una buona parte dell’Italia centrale, oppure in bottiglia: facendo allora riferimento ad aziende di olivicoltori e frantoiani che commercializzano unicamente la propria produzione. La scelta deve comunque avvenire in piena libertà, ma con intelligenza, secondo il proprio gusto e soprattutto in funzione dell’impiego. Tuttavia, perché si possa scegliere senza condizionamenti, occorre una maggiore diffusione della “cultura” e della conoscenza dell’olio di oliva, che è finora latente, e acquisire così la capacità di degustare un olio cogliendone pregi e difetti.
Suggestivo, interessante vedere come nasce un olio extravergine dalla raccolta alla spremitura, la differenza con un olio doliva industriale è tuttaltra cosa ottenuto con solventi chimici.
REGOLAMENTO (CE) N. 1234/2007 DEL CONSIGLIO del 22 ottobre 2007 recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM). Allegato XVI denominazioni e definizioni degli olio di oliva e degli olio di sansa di oliva di cui all’articolo 118 1. OLI DI OLIVA VERGINI. Gli oli ottenuti dal frutto dell’olivo soltanto mediante processi meccanici o altri processi fisici, in condizioni che non causano alterazioni dell’olio, e che non hanno subito alcun trattamento diverso dal lavaggio, dalla decantazione, dalla centrifugazione e dalla filtrazione, esclusi gli oli ottenuti mediante solvente o con coadiuvanti ad azione chimica o biochimica, o con processi di riesterificazione e qualsiasi miscela con oli di altra natura.
Grazie per l’informazione!